LE PALESTRE CHIUSE AL TEMPO DEL COVID

Vi ricordate quando per ben 3 mesi e poi altri 7 mesi le palestre restarono chiuse?

Io lo ricordo molto bene..

Ma non voglio raccontarvi oggi delle preoccupazioni e degli stravolgimenti di quel periodo.

Durante quel periodo feci un’importante riflessione che mi portò a confermare tutto ciò che pensavo del mondo delle palestre da almeno 10 anni.

“Le palestre restano chiuse.. giustamente!”

Ovviamente questa era stata una mia provocazione che voleva portare alla luce la realtà dei fatti.

La parola “palestra” deriva dal greco e significa “io lotto”.

La palestra, quindi veniva vista come un “luogo di lotta” o di competizione tra atleti, ma anche come luogo di allenamento, di apprendimento e di esercitazione.

Cosa è rimasto oggi di tutto questo?

Le palestre sono ormai delle vere e proprie attività commerciali volte, giustamente, al guadagno.

L’80% dei clienti di una palestra si iscrive ANCHE per allenarsi.

Quanti iscritti effettivamente dimagriscono o ottengono un fisico realmente atletico/prestativo? Quanti migliorano realmente il proprio stato psico-fisico?

Solitamente, il fatto di non essere ulteriormente ingrassati durante l’anno, è già visto come un risultato.

Le palestre vengono spesso vissute come un centro commerciale o come centri di aggregazione in cui socializzare e semmai anche fare attività fisica.

Sia ben chiaro, non sono assolutamente contro all’aggregazione e alla socialità, come non sono contrario a qualunque tipo di attività fisica che richiede uno sforzo minimamente superiore a quello di stare seduto sul divano. Ben venga la Zumba, le camminate domenicali e l’acquagym!

La mia riflessione si basava sul fatto che quasi nessuno vede la palestra come un luogo dove apprendere e migliorare e la colpa è duplice: da un lato le palestre che nel tempo hanno sviato sempre più dalla loro funzionalità e dall’altro le persone che cercano sempre la strada più veloce (possibilmente poco faticosa e molto divertente).

AB Studio invece è totalmente differente perché l’unico obiettivo (dopo il profitto, ovviamente) è il miglioramento a 360° dei nostri clienti.

Anzi, il mio obiettivo non è solo quello di far dimagrire, far aumentare i muscoli o rendere le persone più atletiche, ma è quello di insegnare uno stile di vita. Passando il mio sapere, le mie conoscenze e la mia passione cerco di instillare una visione differente della vita.

Non ci sono solo atleti d’élite e persone fuori forma, di mezzo ci stanno una miriade di sfumature.

Queste sfumature siete voi, con le vostre vite e i vostri impegni.

Come dico io, ad ognuno il suo!

Potrei dire che il segreto è trovare il giusto compromesso, ma in realtà il segreto è RItrovare il piacere di muoversi.

Muoversi secondo le proprie capacità e le proprie esigenze (lavorative, familiari e personali).

Muoversi NON È UN DOVERE, MA UN BISOGNO PRIMORDIALE.

Ciò di cui sono convinto è che se, in quel famigerato periodo di chiusura, un qualsiasi mio cliente fosse andato dal proprio medico, mostrando il “prima” e il “dopo”, egli stesso avrebbe chiamato il premier Conte scongiurandolo di riaprire il settore del fitness.

Ecco, la mia riflessione si basava sul fatto che, forse, se le palestre avessero operato al loro vero ruolo sociale, in quel periodo si sarebbe data molta più importanza all’attività fisica e non si sarebbero fatte chiusure così drastiche.

Se le palestre sono state chiuse per così tanto tempo è, anche, perché la loro immagine sociale non sembrava poi così importante.

Perché dico che AB Studio è differente?

Perché noi lavoriamo per la soddisfazione del singolo cliente, non puntiamo alla quantità ma alla qualità. Durante tutto il percorso, registriamo i miglioramenti prestativi e fisici come peso corporeo, circonferenze, massa magra e massa grassa, pesi sollevati, tempi degli allenamenti, e prendiamo seriamente ogni singolo caso.